Originali oggetti d'arte dalla lava eruttata dall'Etna
Mariella Lombardo
16 set 2001
Antonio Torrisi è un signore ormai maturo, più vicino ai settanta che ai sessanta , che abbiamo incontrato nella sua bottega-laboratorio nel cuore della cittadina di Trecastagni, una simpatica località alle falde dell'Etna[...]
Antonio Torrisi è un signore ormai maturo, più vicino ai settanta che ai sessanta , che abbiamo incontrato nella sua bottega-laboratorio nel cuore della cittadina di Trecastagni, una simpatica località alle falde dell'Etna.
A chilometri dal suo cratere, fino al mare, a Catania e lungo la costa si vedono tracce di lava solidificata. Torrisi la usa per forgiare vere opere d'arte. Da bambino, aveva appena dodici anni, lavorava in una cava e si era «innamorato» della pietra . Adesso lavora nel suo cortile-giardino, fra profumi di zagare, di gelsomino e di tutte le erbe odorose che traggono vigore dal clima etneo.
La lava esternamente è nera e porosa, quando si raffredda all'interno è grigia, compatta e durissima. Per lavorarla occorrono martello e scalpello. Con amore, con pazienza, con vero estro artistico, il signor Torrisi realizza le sue opere.
Guardandoci attorno vediamo mille oggetti: un enorme coccodrillo con alcune piccole tartarughe adagiate sopra; un ippogrifo; sedili e fontanelle da giardino, camini. Non mancano oggetti religiosi, come splendidi crocifissi, nonché altre interessanti opere ispirate a civiltà antiche, come una stele egizia e un totem degli indiani d'America.
Ci stupisce il fatto che il signor Torrisi lavori da solo, aiutato solo da due robusti giovani che lo aiutano a trasportare i grossi blocchi di lava da scolpire.
Gli ridono gli occhi quando parla con noi. E si guarda attorno nel giardino, quasi carezzando le sue opere. Ed è giusto che le ami, sono sue preziose creature.